lunedì 18 gennaio 2016

Una riflessione a voce alta

Recentemente mi e' capitato di dover discutere con qualcuno sulla definizione di scultura.
Sono certa che leggendo direte con un sorrisetto ironico: '..ecco si e' montata la testa...'; ma la discussione non e' nata da un salotto di teorici che volessero fare pura teoria accademica o farsi belli della propria cultura. No. E' nata per pura autodifesa e ...quando ci vuole , ci vuole.
Credo che possiamo essere tutti d'accordo su un fatto: in senso letterale scolpire vuol dire 'asportare' materiale da qualche cosa, tanto da cambiare l'aspetto di un oggetto o  di un blocco di materiale, modificandolo. E in senso traslato scolpire si usa per esprimere con forza il concetto di un cambiamento. 'Lo scolpi' nel suo cuore' o 'scolpito a chiare lettere' sono frasi di uso comune.
Cosi', tanto per andare diritta al dunque, senza girarci intorno, scolpire si usa per  'scolpire sulla pietra una epigrafe'  dello scalpellino che incide sulla pietra lettere, parole, abbreviazioni, date; scolpire si usa per 'scolpire un bassorilievo sulla pietra' o 'scolpire un bassorilievo su legno' o per 'scolpire foglie su una pipa' di legno di radica' ('legni antichi della montagna', Priuli e Verlucca, autori G. Priuli e Jacques Chatelain ).
Le classi sociali elevate nei secoli hanno provveduto a produrre sculture per il puro piacere di contemplarle: su pietra, su legno hanno raffigurato i loro sogni, i loro miti, la loro visione della realta', in un'arte elegante, preziosa.
Invece la gente comune, dovendo faticosamente realizzare oggetti per l'uso comune del quotidiano vivere, ha colto l'occasione di abbellire con le proprie mani questi oggetti, soprattutto quelli in legno, materiale di grande diffusione nei secoli passati, scolpendo su di essi con varie tecniche.
La gente comune ha prodotto autentiche opere d'arte, oggi conservate nei musei, che ci parlano di un'arte spontanea e non per questo meno espressiva o  meno nobile di quella colta ed intellettuale: pezzi unici nati dal tentativo di abbellire la modesta, dura vita quotidiana. Questa spontanea e sapiente bellezza  mi affascina. Gli strumenti sono sempre gli stessi : innanzitutto il coltello, strumento da lavoro di larga diffusione  sin dall'origine dei tempi (basti pensare al contadino, al pastore, al cacciatore...), utensile adatto ad ogni lavoro, a fare un'innesto su una pianta o ad aprirsi un varco.. e anche a modellare e scolpire e decorare un oggetto per la casa. Ma, nei secoli, attrezzi sempre piu' sofisticati e piu' ergonomici , ad esempio scalpelli e sgorbie, sono entrati a far parte della vita quotidiana, come della vita degli artisti che lavoravano per l'arte 'elegante' delle classi sociali elevate e piu' colte. Cosi', anche in molti lavori di 'scultura popolare', coltello, scalpelli, sgorbie sono usati nel quotidiano per piccoli lavori e anche per abbellire gli oggetti comuni.
Ed ecco l'origine della discussione a cui mi riferivo sopra: qualche tempo fa, qualcuno mi ha detto, molto deciso e molto convinto, che io non scolpisco e che quindi non avrei potuto esporre i miei lavori nell'ambito di un evento di scultori hobbisti, "....Loro fanno statue, tu no.., eccoti qui, con le solite scatole, cornici,.. ....". E, sembra che la discussione non sia servita a molto...intendo che mi pare proprio che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire....
Ora vi domando quello che ho domandato al mio interlocutore: se e' ammesso ad una esposizione o ad un evento chi fa bassorilievo, limitandosi a riprodurre su tavoletta di legno dolce la copia esatta di una cartolina o chi fa bassorilievo copiando pari pari illustrazioni di libri o foto, senza creare nulla di proprio, allora perche' fiori e bassorilievi, da me ideati e disegnati, eseguiti su un coltello o su una scatola, realizzati con il coltello o con la sgorbia, non dovrebbero essere anch'essi scultura?
Insomma, quando mi sono sentita dire che io non 'scolpisco', perche' non faccio grandi statue antropomorfe o raffiguranti animali, ma solo lavori ... letteralmente da cesello,  o  perche' uso molto il coltello, piu' spesso della sgorbia, oppure perche' non uso platealmente il mazzuolo con le sgorbie e gli scalpelli, o con la sega elettrica che va molto di moda, ma mi limito a scolpire  con la sola spinta della mano sulla sgorbia, sono rimasta interdetta, anzi quasi offesa.
E' questo per lo piu' il mio modo di scolpire, trasformare il materiale 'legno', togliendo pezzi di legno per trasformarlo in qualche cosa che rappresenti le immagini che ho in mente (non quelle di una cartolina o di un libro... e , ci tengo a ripeterlo, realizzo i miei disegni seguendo la mia fantasia ): scolpire su oggetti o creare oggetti e poi crearvi il mio decoro scolpito sopra. con intaglio o con bassorilievo, solo con il coltello, solo con sgorbie, talora con entrambi.
Su una scatola,  o sul piccolo manico di un coltello o su un piccolissimo fusello da tombolo .
E dove la mettiamo , poi, la scultura 'architetturale'? Vogliamo declassarla? Esistono cornici per arredo di ambienti, pannelli per porte e portoni, controsoffittature scolpite, cornici piccole per quadri, scolpite con motivi classici o moderni, eseguiti a sgorbia ( e coltello).....tutta 'scultura' a cui riferiscono i sacri testi di storia dell'arte....ma probabilmente per il mio interlocutore ...'sempre le solite robe'...

Etichette: , , , , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

  • ****Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto qui pubblicati.****
  • Aggiungi sito nella directory web