lunedì 3 dicembre 2007

Perche' uno sceglie l'intaglio come hobby?

Spesso le mie amiche, forse anche stanche di sentirmi parlare troppo del mio hobby, mi chiedono quale molla mi abbia portato a scegliere proprio questo, anziche' un altro modo di impiegare il mio tempo libero. In verita' e' stato un po' per caso, un po' perche' sin da piccola avevo visto spesso mio padre (ebanista della vecchia scuola, venuto su alla bottega di mio nonno, ma che poi aveva abbandonato per un altro lavoro qualunque) avere sempre un angolo di casa dedicato ai suoi lavori e lavoretti.
In realta', precisamente e' andata cosi': avevo chiesto a mia madre circa 3 anni fa di lasciarmi prendere dalla sua casa una piccolissima scatoletta portaorologio, di legno e faesite, a scorrimento , funzionante bene sia da tavolo (aperta) sia da tasca(chiusa) . Le avevo spiegato che mi serviva proprio, per tenerci su l'orologio da tasca del nonno di mio marito...
Mia madre ne aveva altri due , in realta', di supporti simili costruiti da mio padre e non mi sembrava di chiederle molto. Lei me l'ha data, la scatoletta, poi un anno dopo, ci ha ripensato e me l'ha chiesta indietro. Ci sono rimasta davvero molto, ma molto male, poi ho metabolizzato e ho deciso di farne una copia identica, prima di restituirle l'originale. Beh', volete sapere? Ci sono riuscita, a farne una apparentemente identica a quella di mio padre, forse lo scorrimento delle due parti un po' meno efficiente, e' lucidata pure a gommalacca ed e' dello stesso colore e dimensioni....Unico punto tragico incontrato: scavare l'alloggiamento per l'orologio da tasca dentro un quadrato di legno ... Ho usato uno sfrido di legno tenerissimo (piu' o meno come l'ayous famigerato) , scavandolo con un cutter da scatoloni e devo dire che ... per fortuna il 'vano' per l'orologio sta dentro la scatoletta e dal di fuori non si vede....

Comunque chiusa e' identica all'originale e funziona... Nel viaggio successivo dalle mie parti, restituisco la scatola a mia madre , mostrandole la copia... Vi diro' la verita', c'e' quasi rimasta male: quando le ho mostrato le due scatolette una nella mano destra, l'altra nella sinistra, non riusciva a distinguerle e a capire quale dovesse riprendersi indietro.... In quel momento ho deciso che dovevo darmi da fare per evitare di scavare il legno con i taglierini da cartone, ho cercato su Web , intaglio , attrezzi etc.. corsi.... e mi sono buttata... Ma va', voi credete, che una che vive vicino a Milano , in provincia, possa trovare cosi' su due piedi le sgorbie di buona qualita' o il legno adatto...

Anche se Paolo Schina non ci crede, qui i 'fai- da- te' hanno solo truciolare o abete o listellare di bassa qualita' e le ferramenta non tengono nulla a negozio che sia diverso da viti e bulloni o saldatori e ti mostrano un catalogo pieno di misure in pollici e di termini tecnici che se non te ne intendi gia' non ti dicono molto... Per fortuna scoprii su Internet che potevo comperare a Bergamo (Bottega del Coltello) coltelli e sgorbie Codega e Pfeil; per quanto riguarda il legno, dopo molti tentativi da grandi venditori di legname o segherie, uno impietosito mi manda 'a suo nome' presso un centro (segheria/fabbrica parquets...non so neppure bene cosa, un posto molto grande) a Lomagna, dove dal proprietario (gentilissimo per altro) mi sento dire:
' ... per stavolta una tavola da 4 metri di tiglio gliela vendiamo, gliela pialliamo pure, ma noi in realta' vendiamo intere cataste alla volta...sa' , per noi e' un problema trattare cose cosi'...ma l'ha mandata qui il nostro collega e allora la accontentiamo '..Insomma, come io mi diverto a ripetere , non puoi trovare tiglio nei dintorni di Vimercate se non comperando un'intera foresta! Figurarsi poi il cirmolo ! Nell'agosto 2006 , dopo due mesi circa di tempo libero speso a leggere su Web quattro rudimenti, cercare e comperare legno e attrezzi di minima , finalmente ho potuto mettermi ad intagliare e, verificato che proprio non mi andava di fare gli esercizi pallosi, ho fatto il rosone del post precedente. Questa e' la storia del perche' ho cominciato, poi c'e' anche quella, che vi risparmio, del perche' ho continuato tenacemente (... forse 'e meglio tacere, perche' bisognerebbe affrontare antipatici discorsi sulla demotivazione professionale etc.... sorvoliamo...). Certo e' che ogni attivita' creativa, che si distacchi dal vissuto quotidiano, e' appagante, restituisce alla persona la dignita' che oggi piu' che mai viene avvilita' piu' spesso di quanto la gente non dica e ci da' la possibilita' di realizzarci intellettualmente attraverso la creativita' o la banale dimostrazione di proprie capacita', spesso prima sconosciute anche a noi stessi.

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5 Commenti:

Blogger GIOGGI ha detto...

Sono finito per caso su questo blog.. Beh di intaglio ecc ecc non capisco assolutamente nulla ma mi ha colpito molto quello che hai scritto sulla dignità e sul sentirsi appagati nell'affrontare attività ricreative...In tutt'altro campo (fotografia) vivo il mio hobby con la stessa intesità che descirivi e la stessa tenacia al limite dell'ossesione (mia moglie appena vede una macchina fotografica inizia ad innervosirsi)... grazie e buona fortuna!!!

4 dicembre 2007 alle ore 11:16  
Blogger Masso ha detto...

Bella la storia di come ha iniziato ad intagliare...la mia è molto più banale: mio fratello ha portato dalla valle d'aosta un libro, e un giorno ho iniziato a leggerlo perchè non sapevo cosa leggere...se quel giorno avessi avuto sotto mano un libro diverso adesso non sarei un intagliatore!

4 dicembre 2007 alle ore 13:57  
Blogger rita arcaleni ha detto...

Mi fa piacere che qualcuno legga i testi dei post e soprattutto ch eocndivida le idee; la storia e' vera, proprio come l'ho descritta, ma cio' non toglie che, a parte la casualita', e' la serieta' con cui si continua in un impegno la cosa piu' importante.
Spero che continuiate a dare un'occhiata anche in seguito! A presto! (A proposito, se chi e' bravo in fotografia mi da' qualche consiglio.... ben venga.... )

4 dicembre 2007 alle ore 14:18  
Blogger GIOGGI ha detto...

Qualche consiglio..Beh mi piacciono molto le foto delle uova, bella la luce tagliata del flash..Non vado oltre sarei lungo noioso e probabilmente parlerei una lingua sconosciuta.....

4 dicembre 2007 alle ore 15:09  
Blogger Susy ha detto...

Gentile signora Rita,
ho letto questo post per intero, e come spesso accade ho ritrovato qualcosa che credo di avere anche io, cioè la passione per gli oggetti lavorati con le proprie mani, il lento scorrere del tempo e forse un filo con il passato.
Sarei felice di poter effettuare uno scambio di link fra inostri blog.
A presto e ancora complimenti!

11 settembre 2008 alle ore 11:52  

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