venerdì 7 dicembre 2007

Rita Arcaleni scatola ovale intaglio a coltello







Questa foto mostra la fase di 'ceratura' dell'altra scatola in tiglio, ovale ( completamente realizzata a mano, scavando a scalpello/sgorbia il coperchio e la base da due tavolette di diverso spessore, vedere uno dei post precedenti) . La foto e' senz'altro brutta ma permette di vedere tutto l'intaglio a causa della cera che riempie i cavi: normalmente poi rimuovo la cera in eccesso , prima ancora che asciughi del tutto, con un aspazzola 'energica' da bucato.


Dopo alcune ore si puo' lucidare il tutto con un panno (io ne passo prima uno di cotone e poi quello di pura lana). MAgari un aseconda mano dopo 24 ore non guasta. Se non si vogliono usare le cere in commercio gia' pronte, si puo' preparare l'encausto, con cera d'api purissima, meglio se gialla, cera di carnauba, che alza il punto di fusione, trementina.


I migliori restauratori usano l'encausto. Su molti corsi di intaglio sia in italiano che in inglese disponibili su web e/o su forum attinenti in genere i lavori con il legno o il restauro e' molto di frequente riportata un'ampia discussione su cere, trattamenti di finitura in genere e penso che la cosa migliore sia leggere molti di questi documenti, che e' possibile trovare con gran gfacilita'. C'e' anche la ricetta per l'encausto. Io amo molto la finitura a gommalacca, anche se ho ricevuto forti critiche , soprattutto da chi fa restauro, per averla usata su intaglio molto esteso.


Una donna, esperta restauratrice, su un forum mi disse che la gommmalacca appariva dalle foto caramellosa. Ho cercato di seguire il consiglio dell'esperto e di passare alla cera. Comunque a me la gommalacca piace molto piu' della cera.

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